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Appunti universitari condivisi: ingegneria civile per la mitigazione del rischio

L-7 - Ingegneria civile e ambientale - Politecnico di Milano

La Scuola di Ingegneria Civile Ambientale e Territoriale ha stabilito di affiancare, ai più classici ambiti formativi, la trasformazione della laurea in Ingegneria Civile e Ambientale in un percoso di laurea triennale che si caratterizzasse con una figura professionale di riferimento per l'area dell'ingegneria civile su tematiche inerenti il rischio idrogeologico e delle strutture ed infrastrutture:

l'Ingegnere Civile per la mitigazione del rischio.

Le caratteristiche geologiche e geomorfologiche dell'Italia rendono tutto il territorio nazionale molto fragile e caratterizzato da numerosi rischi naturali (frane, alluvioni, terremoti, ecc.). Tutto il nostro paese ed in particolare il territorio alpino e prealpino lombardo è affetto dal rischio idrogeologico che causa ingenti danni sia economici che sociali. Questa situazione di estrema fragilità si ripercuote, oltre che sulla popolazione, anche sulle strutture ed infrastrutture presenti ed è per questo motivo che da più parti (Enti Territoriali, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, ecc.) emerge la necessità di avere, nell'ambito dell'ingegneria civile, due profili professionali orientati specificatamente allo studio sia delle problematiche del rischio idrogeologico che di quello relativo alle infrastrutture. Tali figure devono essere in grado di lavorare specificatamente su queste tematiche in modo concreto e fattivo.

Da qui la necessità di modificare le competenze delle figure professionali in uscita (da ingegnere civile ambientale a ingegnere civile per la mitigazione del rischio) con due profili così definiti: uno orientato alla previsione e prevenzione del rischio idrogeologico e l'altro alle infrastrutture.

Scelta che è stata confermata anche dal confronto con gli operatori del settore che evidenziano la necessità di ingegneri civili che operino in modo concreto e fattivo sia nel settore della previsione e prevenzione dei rischi naturali (idrogeologico) che in quello delle strutture e infrastrutture.

La revisione del Corso di Studi nel 2018 ha portato alla modifica degli intervalli dei CFU sia degli insegnamenti di base che di quelli caratterizzanti (nell'ambito dell'ingegneria ambientale e del territorio, dell'ingegneria civile, dell'ingegneria della sicurezza e protezione civile e dell'ingegneria gestionale) al fine di caratterizzare meglio questo percorso di studi che è orientato ad una ingegneria civile che tratta tematiche del rischio naturale ed antropico con una forte declinazione laboratoriale.

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Sbocchi lavorativi
Tecnici delle costruzioni civili e professioni assimilate - (3.1.3.5.0)
Tecnici dell'esercizio di reti idriche e di altri fluidi - (3.1.4.2.2)
Tecnici della gestione di cantieri edili - (3.1.5.2.0)