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Appunti universitari condivisi: innovazione sociale e politiche di inclusione

LM-87 - Servizio sociale e politiche sociali - Università degli studi di Bari

Il Corso di Studio (CdS) magistrale in "Innovazione Sociale e Politiche di Inclusione" (Classe LM-87) è volto alla formazione di figure professionali capaci di progettare, dirigere, organizzare e gestire, con spirito critico ed elevato grado di autonomia, servizi di carattere socio-assistenziale; di raccogliere, costruire, leggere e interpretare i dati relativi ai fenomeni sociali oggetto d'intervento professionale; di coordinare i progetti di intervento a tutela dei soggetti vulnerabili nelle principali aree del disagio sociale; di monitorare e valutare i progetti e i servizi in ambito socio-assistenziale realizzati da enti pubblici e privati; di promuovere sul piano comunicativo e della sensibilizzazione pubblica i temi del disagio, della cittadinanza e dell'inclusione sociale.
Il CdS a partire dall'anno accademico 2019-2020 presenta una revisione dell'ordinamento e della denominazione volta a un aggiornamento e a un miglioramento dei contenuti formativi. Inoltre, offre un adeguato livello di flessibilità mediante la previsione di insegnamenti in alternativa tra i quali lo studente può compiere scelte personalizzate.
Il percorso di studio punta a rafforzare le competenze già acquisite durante il percorso di laurea triennale e a fornirne ulteriori, privilegia lo studio dei fondamenti politico-istituzionali della cittadinanza sociale, l'analisi dei sistemi di welfare, nonché l'approfondimento della metodologia della ricerca sociale applicata in particolare all'area della programmazione, progettazione e della valutazione delle politiche e dei servizi sociali.
Il CdS include il tirocinio professionale obbligatorio presso strutture pubbliche e private che prevedono in organico la figura dell'assistente sociale specialista (si veda Quadro B5-Assistenza per lo svolgimento di periodi di formazione all'esterno) e lo svolgimento di laboratori, tra cui uno specificamente indirizzato alla comunicazione.
La didattica tradizionale frontale è integrata da un approccio pratico che mira a stimolare la partecipazione attiva degli studenti con diversi strumenti di volta in volta determinati dal docente titolare dell'insegnamento in funzione della sua specificità. Tra questi possono comparire la presentazione di relazioni e paper, la realizzazione in forma guidata di ricerche, l'analisi di casi, lo svolgimento di lavori di gruppo e la frequenza di seminari, di cui possono essere relatori anche esperti esterni dei settori oggetto dei corsi. Durante lo svolgimento delle attività didattiche, inoltre, alcuni docenti sperimentano prove intermedie, nonché forme di autovalutazione e/o di valutazione fra pari. L'insieme delle attività svolte ha il precipuo scopo di offrire un valore aggiunto alla didattica, per sviluppare negli studenti l'autonomia di giudizio, le abilità comunicative e la capacità di apprendimento, oltre alla conoscenza, alla comprensione e alla capacità di applicare queste ultime.
Infine, per completare la preparazione teorica e pratica e per verificare alcune delle competenze acquisite, è prevista l'elaborazione e la redazione di una tesi di laurea da discutere nella prova finale. La tesi di laurea deve rispondere a caratteristiche quantitative e qualitative che dimostrino che lo studente abbia maturato un'approfondita conoscenza teorica suscettibile di sviluppi pratici, in funzione degli sbocchi professionali (si vedano Quadro A5a - Caratteristiche della prova finale e Quadro A5.b - Modalità di svolgimento della prova finale, oltre al Regolamento didattico del CdS e agli specifici Regolamenti).
I laureati possono sostenere l'Esame di Stato per l'accesso alla categoria A della professione di assistente sociale specialista, nonché, previa iscrizione al relativo Albo, esercitare l'attività professionale, anche autonoma, nelle aree della consulenza, della ricerca e dell'intervento sociale.
I laureati possono, in ogni caso, svolgere attività professionale negli enti pubblici (ASL, Ministeri, Enti locali, Prefetture, Amministrazioni penitenziarie, case-famiglia), nel settore privato (servizi alla persona, centri riabilitativi, strutture residenziali) e del privato sociale (organizzazioni del Terzo Settore, cooperazione sociale, associazioni di volontariato, Onlus - si vedano Quadro A2.a - Profilo occupazionale e sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati, e Quadro A3.a - Il corso prepara alla professione).

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Sbocchi lavorativi
Esperti nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni sociali - (2.5.3.2.1)