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Appunti universitari condivisi: ingegneria meccanica Curriculum percorso

L-9 - Ingegneria industriale - Politecnico di Torino

Il Politecnico di Torino è localizzato in una Regione che rappresenta una delle principali aree europee che, per vocazione territoriale, mostra da alcuni secoli le sue inclinazioni industriali. In tale ottica, l’industria del III millennio è riconducibile a quell’Ingegneria Meccanica che - con la capacità di rinnovarsi attraverso l’integrazione al proprio interno di nuovi metodi, tecnologie e servizi - produce e mantiene nel ciclo di vita gli strumenti, le attrezzature, gli impianti, i macchinari e i mezzi per la mobilità sostenibile, anche complessi, in insediamenti dei quali il territorio ha il pregio di avvalersi, nelle loro varie declinazioni: dal veicolo stradale ai sistemi di trasporto aereo e spaziale, ad impianto fisso, dall’agricoltura meccanizzata ai servizi, dagli impianti alla manifattura avanzata e intelligente, dall’industria alimentare alle componenti di sistemi complessi realizzati in stretta sinergia con altri ambiti dell’ingegneria. Alcune di queste specializzazioni si trovano unicamente al Politecnico di Torino.

La preparazione del corso di laurea in Ingegneria Meccanica fonda le proprie basi formative su ciò che rende solide le capacità di un ingegnere: osservare un fenomeno naturale o artificiale, modellarlo, rappresentarlo, conoscerne le caratteristiche strutturali e, mediante l’ausilio di strumenti di analisi e calcolo, simularlo, avendo sempre ben chiare le variabili indipendenti che ne governano il comportamento, la loro influenza su quelle dipendenti nonché le alternative disponibili. Queste capacità sono riconoscibili nelle conoscenze della matematica, della fisica e della chimica, in stretta sinergia con le competenze della meccanica di base, della trasmissione del moto, e della generazione e potenza – nonché della capacità di impartirne le applicazioni specifiche a strumenti e linguaggi di calcolo o simulazione, sia in termini statici che dinamici, nonché di rappresentare il sistema nella sua reale configurazione.
Tali competenze poggiano sulla concretezza e sulla capacità d’interpretare i tempi correnti, che in molti ambiti passano talvolta dall’attenzione primaria alla produzione a quella sulla manutenzione, nelle sue declinazioni più attuali, incluso il controllo e il monitoraggio remoto tramite i mezzi di comunicazione e trasmissione dei dati più attuali, secondo logiche di servizio, diagnosi e controllo che solo l'ingegnere meccanico può definire conoscendo il sistema e il suo funzionamento, secondo quanto richiesto anche dalla corrente implementazione della strategia di "Industria 4.0".

Il Corso di Studi trae le sue origini dal Corpo degli Ingegneri, fondato a Torino, per l'esercito sabaudo del Re di Sardegna, nel 1739, primo - in termini temporali - nel mondo e modello per tutte le altre analoghe strutture statali europee, anche se l'organizzazione del Genio militare è di origine antichissima, egizia, etrusca, romana, ecc.
Gli ingegneri militari avevano una preparazione vasta e puntuale, che permetteva loro di assumere responsabilità progettuali dalla chimica, la fisica, la matematica, la trigonometria alla mineralogia, la siderurgia, la metallurgia, la balistica, la logistica, l'amministrazione industriale, l’esercizio ferroviario, ecc.
Da tale scuola militare derivò, nel sec. XIX, il Corpo del Genio (1814) poi ridefinito Corpo Reale del Genio, per un’indispensabile identificazione sia delle competenze di gestione del territorio curate dallo Stato sia di quelle sempre più specializzate dell'ingegneria produttiva industriale, meccanica ed elettrica. L’attuale corso di Laurea in Ingegneria Meccanica nacque con la riforma "Capocaccia" (*) del 1960, quando quelli di Meccanica, Elettrotecnica e Chimica cessarono di essere sezioni dell'Ingegneria Industriale per diventare autonomi e vennero creati i Corsi di laurea in Ingegneria Elettronica e Nucleare.
Dal suo avvio questo Corso di Laurea ha rappresentato un punto di riferimento per Ingegneria e per tutto il Politecnico. E' caratterizzato da una forte connotazione interdisciplinare e richiede una solida preparazione di base, con uno spettro di competenze trasversale. Gli indirizzi e gli orientamenti che si sono succeduti nel tempo ne hanno individuato gli aspetti più applicativi e professionali, che sono poi evoluti gemmando altri Corsi di Laurea. Nel 1990 il Corso di Laurea contava venti indirizzi ed orientamenti, quando era già stato generato il Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale, nel quale era confluito l'omonimo indirizzo Economico-Organizzativo. Qualche anno dopo, anche l'indirizzo "Biomedica" è divenuto componente fondamentale dell’omonimo Corso di Laurea; inoltre, a cavallo del XXI secolo, dall'indirizzo "Veicoli terrestri" è nato il Corso di Studi in Ingegneria dell'Autoveicolo.
Alcuni contenuti del Corso di Laurea in Ingegneria Energetica sono stati anticipati dall'indirizzo "Energia". Alcune competenze trasversali sono andate ad annidarsi in specializzazioni, quali l'orientamento "Impianti Idroelettrici" che riuniva competenze impiantistiche civili e meccaniche. Altre, legate agli orientamenti "Ferroviario" e "Trasporti", pongono di fatto le basi per l’ Ingegneria dei Trasporti, che si esplica in un apposito orientamento.

Il Corso di Studi si è adeguato a varie riforme universitarie, gestendo i Diplomi Universitari in Ingegneria Meccanica dal 1994 al 2000 e passando dall'ordinamento quinquennale all'attuale ordinamento con "Laurea" e "Laurea Magistrale". Fino all'a.a. 2014-15, il corso di Laurea prevedeva un percorso unico senza orientamenti. A partire dall'a.a. 2015-16 è previsto l'orientamento tessile per continuare ad erogare competenze fortemente richieste dal territorio e che sarebbero andate perse con la chiusura del corso di laurea magistrale in Textile Engineering.
E' inoltre attivo un Campus Italo-Cinese, che nasce da un accordo fra Politecnico di Torino, Politecnico di Milano e Tongji University di Shanghai.L’iniziativa si propone di formare, tramite periodi di studio sia in Italia sia in Cina, con docenza mista italo-cinese, una classe di ingegneri, italiani e cinesi che, fortemente esposta alle tecnologie e alle culture imprenditoriali di entrambi i Paesi, rafforzi i legami fra di essi esistenti e risponda alle esigenze della realtà economica italiana.

Nonostante le varie gemmazioni via via susseguitesi, il corso di Ingegneria Meccanica continua a mantenere i consueti caratteri di trasversalità e multidisciplinarità, rappresentando la frontiera più innovativa del processo di progettazione, svolgendo quindi un ruolo di riferimento anche per altri settori dell’Ingegneria. Questo produce un forte gradimento da parte del mondo industriale e consente ai laureati un facile inserimento nel mondo del lavoro. Il Corso quindi continua ad esercitare una forte attrazione, come mostrano anche i dati delle immatricolazioni e degli iscritti: infatti la numerosità degli studenti è andata sempre aumentando fino al consolidamento del 2012, che subordina la continua crescita numerica alla qualità del servizio: l'analisi di anni precedenti al 2004 evidenzia una riduzione numerica ogni qualvolta si sia avuta la nascita di Corsi di studio specifici, precedentemente "Orientamenti" della laurea quinquennale di Ingegneria Meccanica, tuttavia gradualmente più che assorbita dalla continua crescita.

(*) Agostino Capocaccia, preside all'epoca della Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Genova.

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Sbocchi lavorativi
Tecnici meccanici - (3.1.3.1.0)
Tecnici metallurgici - (3.1.3.2.3)
Disegnatori tecnici - (3.1.3.7.1)
Tecnici della sicurezza sul lavoro - (3.1.8.2.0)
Tecnici dell'organizzazione e della gestione dei fattori produttivi - (3.3.1.5.0)